Come è nata l‘idea per questa forma insolita per una pubblicazione in occasione dell’anniversario?
Non volvevamo produrre un classico scritto celebrativo ma un libro divertente per un ampio pubblico. Soprattutto i nostri numerosi visitatori mostrano grande interesse per questa pubblicazione.
Cosa si aspetta di ottenere con questo libro?
Il libro offre in maniera piacevole una panoramica sul divenire e sull’essere dell’Abbazia di Novacella e fornisce uno sguardo dietro alle mura abbaziali. Il libro persegue lo scopo di informare, affascinare, sorprendere e divertire il lettore. L’abbazia è sopravvissuta perché i responsabili non hanno mai considerato le tradizioni come un punto di arrivo ma sempre come capitale di partenza per nuove epoche. Vogliamo dimostrare che è possibile che gli insegnamenti di San Agostino, secondo le quali viviamo e agiamo, perdurano nei secoli perché è stato possibile adeguarli alla necessità dei tempi.
Come vede Lei l’avvenire dell’abbazia nei prossimi decenni?
L’Abbazia di Novacella è una fonte di forza e anche in futuro la vedo come centro religioso, culturale ed economico con un cospicuo incarico alla formazione. Sin dalla sua fondazione nel 1142 l’abbazia è stata tramandata da generazione in generazione. Ogni prevosto si è impegnato ad affidare l’abbazia al successore in modo che quest’ultimo potesse partire bene nel suo incarico e continuare a costruire sulle basi poste dai predecessori con radici profonde e con i piedi nel qui e nell’ora. Questa è anche la mia volontà.
